Abbiamo visitato la Conserva di Valverde a Bologna, conosciuta anche come "Bagni di Mario".
La Conserva di Valverde è uno dei tanti luoghi “segreti” di Bologna,che raccontanomolto della storia della città e che sono legati all’acqua ed ai canali,così importanti in passato, ma la cui presenza oggi è spesso nascosta. Non serve andare lontano per scoprirli e con un po’ di curiosità ci si ritrova in luoghi magici, di cui non si sarebbe mai immaginata l’esistenza. Per la nostra visita abbiamo approfittato di uno degli eventi organizzati da “Succede solo a Bologna”, visto che non è possibile accederealla struttura liberamente. Tra le altre cose, visitando il sito dell’associazione è possibile scoprire altre attività che permettono di vivere esperienze particolari in città.
Il sito si trova in via Bagni di Mario n. 10, una traversa di via San Mamolo, in una splendida zona poco fuori dal centro. Ci si può arrivare a piedi da piazza Maggiore, con una breve passeggiata, oppure in macchina o con il bus n. 29, scendendo alla fermata “Bagni di Mario”. La zona è molto bella, con le stradine che si inerpicano sulle pendici dei colli, piene di belle case e palazzi. Se ci si passa verso sera l’atmosfera è ancora più particolare, con le luci che impreziosiscono i dintorni.
Quando si arriva all'ingresso della Conserva, se non fosse per la targa affissa fuori, non si potrebbe immaginare quello che si sta per andare a vedere. Ci si trova proprio in mezzo alle case e sembra di entrare in un giardino privato.
Appena arrivata la guida, fatto il conto dei visitatori presenti, siamoentratiepoi, oltrepassata una porta, siamo scesi per qualche gradinoritrovandoci nella cisterna: una costruzione scavata nel terreno, ricoperta di mattoni rossi fino al soffitto.
Si tratta, come ci è stato spiegato, di una struttura costruita nel 1563 e progettata dall’architetto palermitano Tommaso Laureti per raccogliere le acque necessarie ad alimentare la fontana del Nettuno. Il punto è stato scelto ad hoc per via della posizione, a ridosso dei colli, e della tipologia del terreno, capace di trattenere l'acqua e di rilasciarla gradualmente nel tempo. La spiegazione è stata molto utile per conoscere aspetti della vita della città di tanti secoli fa. Quello che ci ha colpito è stato come, anche in assenza di motori, pompe o di meccanismi "artificiali" si potesse costruire una simile meraviglia, solo sfruttando la conoscenza del territorio, le leggi della fisica ed i meccanismi di funzionamento della natura.
La cisterna è costituita da una sala centrale, di forma circolare, da vari cunicoli, che servivano per la raccolta dell'acqua, e da un condotto centrale, che la convogliava verso il centro della città. La guida fornisce un’interessante spiegazione, che inquadra storicamente la costruzione e ne spiega il funzionamento tecnico. Questa parte teorica non è troppo lunga ed è adatta anche ai bimbi curiosi! Dopoaver scoperto di più sulla storia della cisterna,abbiamo avuto una mezz'ora per gironzolare e curiosare a piacimento nelle varie aree del sito, osservando i cunicoli, che a Samuele sono piaciuti tanto. Ci si ritrova tra formazioni calcaree, una “nebbiolina” creata dall’umidità ed i resti dei fili elettrici montati durante la Seconda Guerra Mondiale, quando qui ci si rifugiava qui per sfuggire ai bombardamenti.
La visita è durata circa un’ora ed è stata molto interessante. Abbiamo salutato la guida contenti, lasciando un contributo libero, richiesto in quanto la visita è gratuita, ma con un piccolo contributo si aiuta l’attività dell’associazione.
Vi lasciamo con una piccola curiosità: il nome corretto del sito è “Conserva di Valverde”, visto che “Bagni di Mario” era la denominazione datale inizialmente, subito dopo la sua scoperta nel XIX, quando si pensava fosse una costruzione risalente all’epoca romana.
Bologna, ottobre 2023.