Si fa presto a dire “Andiamo in California!”, ma organizzare un viaggio in questo bellissimo Stato degli USA può diventare complicato, perché il suo territorio è così variegato geograficamente che ospita un sacco di città e luoghi che varrebbe la pena di visitare. Talmente tanti che bisogna fare una selezione “spietata”, identificando un’area specifica e creando un itinerario intorno ad essa, tenendo ben presente il tempo ed il budget che si hanno a disposizione.
Nel nostro caso, quando abbiamo iniziato a sfogliare la guida, abbiamo messo giù una lista di tappe che non finiva più, che ci avrebbe fatto vedere tanto, ma dalla quale non saremmo usciti vivi! Alla fine la nostra destinazione principale è stata San Francisco, poi ci siamo spostati verso nord sulla costa, fino ad arrivare a Mendocino, per poi fare una puntata verso l’interno per visitare lo Yosemite National Park rientrando a San Francisco per il volo di ritorno. Una volta definito il nostro itinerario e fatti i biglietti dell’aereo siamo partiti, al grido di “Disco, disco...to San Francisco!”, che non vuol dire niente, ma che era diventato il nostro tormentone!
La nostra destinazione principale è stata San Francisco, poi ci siamo spostati verso nord sulla costa
Chiariamo subito che questo è un “viaggio vintage”, perché risale al 2011, ma che ricordiamo come se fosse ieri, perché gli USA hanno sempre un fascino particolare e...la California è la California! E’ stata la nostra prima volta negli Stati Uniti, quindi tante cose per noi erano nuove: la necessità di avere il passaporto elettronico(in quel periodo esisteva un passaporto “ordinario” ed uno elettronico, l’unico che permettesse di accedere negli USA), il dover fare l’ESTA (il visto necessario per accedere nel Paese, dopo aver dichiarato di non essere narcotrafficanti e di non avere intenzione di fare attentati terroristici), procurarsiun telefono cellulare che “prendesse” sulla rete americana (allora non c’erano gli smartphone e negli USA era necessario avere un cellulare “tri-band”) e possedereuna carta di credito (indispensabile oltreoceano, ma che noi avevamo usato pochissimo).
Un volo Lufthansa ci ha portato da Bologna a Francoforte, dove abbiamo preso l’aereo per San Francisco, operato da United Airlines. L’aeroporto di Francoforte è molto grande e quella era la prima volta che ci passavamo, quindi avevamo paura di perderci tra i terminal, di non arrivare in tempo al nostro imbarco...insomma, un po’ d’ansia da nofiti dei voli intercontinentali ce l’avevamo! I controlli preliminari per entrare negli USA ci hanno un po’ preso alla sprovvista, ma abbiamo risposto bene a tutte le domande e ci siamo accomodati per goderci il volo.
Appena atterrati a San Francisco abbiamo trovato ad attenderci la nostra amica Anna, che abitava lì e che ci ha ospitato per qualche giorno. Con la sua Golf cabrio, veramente molto californiana, ci ha subito portati a goderci un bellissimo panorama sul Twin Peaks Summit: sotto di noi la città si estendeva a perdita d’occhio, avvolta, in lontananza, dalla nebbia.
La casa di Anna si trovava nel pittoresco quartiere di Haight-Ashbury, che è stato famoso per la nascita della cultura hippy negli anni 60 e che ancora conservava un certo fascino. Nei giorni successivi abbiamo esplorato San Francisco, assaporando la sua atmosfera pienamente statunitense, ma con un “non so che” di europeo. Ci stupivamo costantemente che tutto fosse così grande e che ci sembrava di essere già stati in quei posti. Questa è una sensazione che avremmo avuto anche altre volte in futuro, tutte le volte chesaremmotornati negli USA: avendo già visto alcuni posti in film e serie tv, quando ci siamo stati di persona era come se ci fossimo già andati.
Durante i nostri giri a San Francisco abbiamo camminato tanto, preso l’autobus, ci siamo fatti scarrozzare da Anna con la sua fighissima cabrio e siamo andati di qua e di là. Abbiamo iniziato dal Fisherman's Wharf e dal Pier 39, pieno di turisti e con ileoni marini “spaparanzati” a prendere il sole. La splendida baia ci ha lasciato a bocca aperta, con il Golden Gate Bridge a sinistra, l’isola di Alcatraz al centro e l’Oakland bridge a destra. Incessante il via vai di navi cargo piene di container, barche a vela e traghetti.
San Francisco è una città affascinante e molto particolare, con i suoi saliscendi.
La città era affascinante e molto particolare, con i suoi saliscendi e le strade percorse in molte zone dai cable care gli incroci perpendicolari, da dove ti aspetti che da un momento all’altro sbuchi Ken Block con la sua Ford!
Siamo arrivati fino alla sommità di Lombard Street, da cui si gode un’ottima vista, soprattutto al tramonto, e poi siamo stati a Union Square quando ormai era sera e mille luci la rendevano scintillante. Non ci siamo persi Alamo Square, con le sue case a schiera che sono un’icona della città, e China Town. Ma uno dei veri must non poteva non essere il Golden Gate Bridge, che abbiamo ammirato anche dal parco del Presidio, lungo la baia, arrivando fino al Palace of Fine Arts.
Tra i palazzi più iconici, abbiamo visitato il Transamerica Pyramid ed il Museo storico Wells Fargo, la famosa banca che nel periodo del vecchio West svolgeva anche un servizio di corriere espresso con le diligenze. Passeggiando in giro della città abbiamo incontrato varitram composti da carrozze provenienti da diverse città del mondo, tra cui quelle di Milano.
Proprio vicino al quartiere di Hight-Ashbury si trova il Golden Gate Park, una grande area verde che custodisce varie gemme, che non ci siamo fatti scappare: il De Yong Museum, il Conservatory of Flowers, un meraviglioso giardino botanico, ed il Japanese Tea Garden, all’interno del quale ci si sente catapultati nel Paese del Sol Levante! Siamo saliti fino a Telegraph Hill per visitare la Coit Tower ed i suoi coloratissimi murales.
Il Golden Gate Park è una grande area verde che custodisce varie gemme!
Non potevamo lasciare la città senza visitare una delle sue icone: l’isola di Alcatraz! Avevamo prenotato il biglietto in anticipo, quindi ci siamo presentati all’imbarcadero all’ora prevista ed abbiamo preso il battello. Dopo pochi minuti ci trovavamo nel mare della baia, ammirando la città da una nuova angolazione. Una volta sbarcati sull’isola abbiamo visitato i vari edifici, leggendo le storie dei prigionieri più “famosi” e riflettendo che, probabilmente, solo gli Americani potevano fare di una prigione un mito, conosciuto in tutto il mondo.
Nel nostro ultimo giorno in città abbiamo deciso di andare dall’altra parte della baia, per visitare la cittadina di Sausalito, dove abbiamo passeggiato con calma, osservando la baia, i negozi ed i pescatori.
Una menzione particolare va alla nostra birra preferita di San Francisco, la Anchor Steam, prodotta in città, che ci ha accompagnato durante tutti i nostri giri.
La Anchor Steam: la nostra birra preferita di San Francisco.
Dopo qualche giorno abbiamo ritirato la macchina che avevamo prenotato in autonoleggio e ci siamo diretti verso nord. Uscire dalla città non è stato troppo difficile, sebbene non avessimo un navigatore ed abbiamo provato una fortissima emozione attraversandoil Golden Gate Bridge! Dopo pochi chilometri ci siamo ritrovati sulle strade costiere californiane, tutte curve, saliscendi, percorse dai famosi truck e da macchine da esposizione, dove si avanza costeggiando l’oceano, tra boschi e paesaggi mozzafiato.
Ci siamo fermati a Bodega Bay, nella Sonoma County, famosa per il film “Uccelli” di Alfred Hitchock, dove abbiamo dormito in un piccolo cottage. Abbiamo fatto una bellissima passeggiata in riva all’oceano, osservando gli uccelli e le onde che si infrangevano sulla spiaggia. La mattina dopo abbiamo avuto la conferma che California del nord ti regala paesaggi mozzafiato e diversissimi: giornate di sole splendente che si alternano a mattine in cui la nebbia è fitta e dà al mare un sapore misterioso. Scendendo in spiaggia da una scogliera, quando la marea si era ritirata, abbiamo trovato stelle marine ed alghe giganti, almeno per i nostri standard!
Ripresa la macchina ci siamo diretti ancora verso nord e siamo arrivati alla foce del Russian River. Questa zona è famosa per le foche ed infatti, dalla strada ne abbiamo avvistate alcune e ci siamo fermati. Le regole sono molto rigide e non si possono disturbare gli animali, quindi bisogna mantenere una certa distanza.Noi eravamo entusiasti, perché era la prima volta che riuscivamo a vedere delle foche nel loro habitat da così vicino.
Dopo aver ripreso la strada siamo arrivati al Point Arena lighthouse, che era uno dei nostri obiettivi in questo viaggio! Il sito è gestito da volontari che permettono la visita, fanno da guida e rispondono a tutte le domande. Noi ne abbiamo approfittato, salendo fino in cima, dove era posizionata la lanterna e dalla quale, neanche a dirlo, si godeva di un panorama meraviglioso!
Il fulcro della visita di questa zona è stata Mendocino, dove ci ha raggiunto anche Anna, per passare qualche altro giorno insieme. La cittadina è molto carina, con le sue belle case in legno, le scogliere rocciose, i negozi ed i ristoranti. Pare che questo sia il set del famoso telefilm “La signora in giallo”, per gli amici “La signora Fletcher”, anche se la storia era ambientata nel paese di Cabot Cove nel Maine. Abbiamo approfittato della nostra permanenza in città per visitare il vicino faro di Point Cabrillo, in una splendida giornata di nuvole e nebbia,e per fare un trekking nelle vicine foreste, piene di alberi giganteschi!
Da Mendocino ci siamo diretti verso Sonora, per un viaggio che si è rivelato abbastanza lungo (circa 8 ore!). Avevamo prenotato una stanza in città, come base per visitare lo Yosemite National Park. Non era esattamente vicinissimo, ma, visto il periodo di alta stagione, non eravamo riusciti a trovare una sistemazione più vicina al parco. Per noi è stata l’occasione per visitare un luogo in più! Ci ricordiamo ancora la nostra esplorazione di Sonora, culminata in un bar, dove abbiamo attaccato discorso con alcune persone del luogo, incuriosite dal fatto che due Italiani si trovassero lì. Uscendo, dopo aver chiacchierato e bevuto qualche birra, li abbiamo sentiti ripetersi i nostri nomi, divertiti.
Lo Yosemite ci ha lasciato a bocca aperta: natura incontaminata, montagne e boschi a perdita d’occhio! La vista del famoso El Capitan è stata il momento più emozionante di tutta la giornata.
Lo Yosemite ci ha lasciato a bocca aperta con la sua natura incontaminata
Siamo rientrati a San Francisco, passando dall’Oakland Bridge, per la nostra ultima giornata, durante la quale abbiamo approfittato per fare un po’ di shopping.
Come dicevamo all’inizio, questo viaggio ci è rimasto nel cuore, perché, tra le altre cose ci ha permesso di scoprire vari aspetti degli USA: le città, l’Oceano Pacifico con la sua costa e l’interno del Paese, fatto di natura selvaggia e paesini sperduti.
San Francisco, California, Agosto 2011.