Non essendo dei ciclisti allenati, quando facciamo i nostri giri dobbiamo sempre stare attenti a calcolare bene le distanze. Infatti, visto che ad ogni andata corrisponde sempre un ritorno, per essere sicuri di avere le forze per tornare a casa non dobbiamo mai spingerci troppo in là, soprattutto se con poi portiamo dei bambini.
Per questo oggi abbiamo provato una soluzione nuova: organizzare il nostro giro puntando come meta di arrivo una stazione ferroviaria, in modo da poter fare più chilometri lontano da casa e poter tornare comodamente in treno.
In particolare, abbiamo percorso il primo tratto della via della Lana e della Seta tornando a Bologna dalla stazione di Sasso Marconi.
Si attraversa un bel tratto del primo Appennino appena fuori Bologna, dove, tra le tante “costruzioni umane” la natura cerca di resistere. E’ l’ideale per un giro rilassante, che non richiede troppa preparazione e che si può fare in una mattinata del weekend.
Il nostro itinerario parte da Borgo Panigale, verso il Parco della Chiusa di Casalecchio di Reno, da dove passa, appunto, la Via della Lana e Della Seta. Trovandosi nel parco si pedala in assoluta tranquillità, alternando tratti all’interno del bosco a ampi prati costeggiati dagli alberi. Questo primo tratto del percorso è comune a quello della Via degli Dei, che poi devia “verso sinistra”, mentre noi proseguiamo “verso destra”, attraversando il Reno sul “ponte blu” e dirigendoci verso i laghetti del Maglio. Il percorso è ben segnalato dai classici segnavia bianchi e rossi, con il Reno che scorre alla nostra sinistra, nascosto dagli alberi.
Proseguendo, si continua a pedalare su una strada interna, senza macchine, si raggiunge la cava S.A.P.A.B.A. e subito dopo lo stabilimento BASF, oltre il quale si entra in un meraviglioso sentiero completamente coperto da alberi meravigliosi ed altissimi. Alla fine del sentiero si arriva a Palazzo de’ Rossi, che si supera arrivando su via Vizzano.
In questo tratto ci si trova su una strada dove potenzialmente possono passare delle macchine, ma dove solitamente non se ne incontrano.
Dopo poco, sulla sinistra, si incontra il ponte di Vizzano, con il suo fondo in legno e la struttura in metallo rosso. Attraversato il Reno, lo si costeggia dall’alto, tenendolo sulla destra e si prosegue su via Vizzano, in un paesaggio naturale estremamente tranquillo. La strada è asfaltata e facile, senza grosse salite da affrontare.
Ad un certo punto, dopo aver superato la stazione ecologica di Sasso Marconi, si arriva ad un bivio al quale bisogna prendere a destra entrando sulla SP37. Questo è un tratto un po’ impegnativo, sia per il traffico (si incontrano delle macchine, anche di sabato) sia per una bella salita (che, volendo, con un po’ di umiltà, si può superare anche scendendo dalla bici). Si prosegue passando sotto l’autostrada ed arrivando fino all’incrocio che, andando a destra, ci porta su via Ponte Albano ed alla Stazione ferroviaria di Sasso Marconi.
Il giro fatto sin qui è lungo circa 22 km, che possono essere affrontati da chiunque sia abituato ad andare in bici. Inoltre, non presentando tratti particolarmente trafficati o con pendenza proibitive, eccetto nel finale, dove occorre solo fare un po’ di attenzione, si presta a tutti, adulti e bambini
A Sasso Marconi, di sabato o domenica mattina i treni ci sono ogni ora ed il biglietto costa 3,5 euro per la bici e 2,5 euro a persona.
Riassumendo, questo è il nostro giro in bici verso Sasso Marconi:
- partenza alle 8, per pedalare sfuggendo alla calura estiva;
- sosta sul ponte di Vizzano, per osservare il Reno che scorre e per far riposare un po’ le gambe;
- intorno alle 11, arrivo alla stazione di Sasso Marconi, per fare il biglietto e tornare a casa.
Bologna, luglio 2022.