Passare qualche giorno sull'Appennino bolognese, in relax, in mezzo alla natura e mangiando bene.

Iniziamo questo racconto dandovi due punti fermi, intorno ai quali costruire il vostro soggiorno: dormite all'hotel Miravalle, a Lizzano in Belvedere, e pranzate alla trattoria Bagigio, a Monteacuto delle Alpi.

L'hotel Miravalle è un albergo pulito e confortevole, a gestione familiare e con le camere arredate in maniera semplice. Al suo interno ha anche una piccola area benessere, con bagno turco, sauna, nebbia fredda ed idromassaggio. Offre la mezza pensione, con una buona cena e la prima colazione. Noi, in 3 persone, abbiamo speso 155 euro, più un piccolo supplemento per l’area benessere. La posizione dell’albergo è strategica: nel centro del paese ed a 20 minuti di macchina da vari puntidi interesse dove svolgere diverse attività.

La trattoria del Bagigio è una chicca, dove vivrete un'esperienza unica! Si mangia bene, il menù prevede piatti della cucina locale, preparati molto bene, e, come dice la lavagna all'ingresso, "difficilmente spenderete più di 28 euro". Gestita da Larry e Valentina, la trattoria è semplice, con una vista impagabile sulle montagne circostanti. Larry ti accoglie con la sua simpatia ed ha sempre una battuta per tutti, ma senza mai essere invadente. Dopo un po' che sei dentro ti si stampa il sorriso in faccia e ti senti a pranzo a casa di amici. Dopo pranzo, su suggerimento di Larry, siamo saliti verso la chiesa del paese, per visitare la biblioteca, recentemente presa in gestione da due giovani ragazze. Abbiamo approfittato per comprare alcune cartine per la nostra collezione e Samuele ha preso in prestito un libro, che sarà sua cura restituire per posta.

Lizzano in Belvedere è un’ottima base per esplorare i dintorni, visto che ci sono posti bellissimi nel giro di mezz'ora d'auto: sentieri per fare trekking, piste da sci e luoghi rilassanti.

appennino.bolognese foto2In inverno si può sciare sulle piste del Corno alle Scale, dove si possono fare anche ciaspolate (o passeggiate, quando non c'è la neve). Si raggiunge il lago Scaffaiolo con un trekking facile, seguendo il sentiero 329. Le alternative sono due: si può parcheggiare la macchina nello spiazzo vicino al laghetto Cavone e seguire la strada SP71 a piedi fino alla Baita del Sole, alla base delle piste, oppure si può parcheggiare più avanti, imboccando il sentiero dietro la Baita del Sole. La salita è facile, ma costante, e presto, abbandonato il vociare delle piste, vi ritroverete nel silenzio del bosco, con lo scricchiolio della neve sotto i vostri piedi. Ad un certo punto gli alberi spariranno e vi si apriranno davanti le cime innevate. Potrete fare una sosta al Rifugio le Malghe, prima di proseguire per il tratto più ripido, che ci porterà fino al lago Scaffaiolo ed al rifugio Duca degli Abruzzi.

Un altro itinerario che consigliamo è quello che porta dal Santuario della Madonna dell'Acero alle cascate del Dardagna. Anche in questo caso si parte dalla SP71 e, arrivando da Lizzano, prima di arrivare al laghetto Cavone, si trova sulla destra l’indicazione per parcheggiare la macchina. Noi ci siamo stati tempo fa, in una giornata di settembre. La passeggiata nel bosco è facile ed il sentiero ben segnato. Una volta raggiunte le cascate ci si trova di fronte ad uno spettacolo naturale meraviglioso, con le pozze di acqua limpidissima e ghiacciata, i salti sui quali le goccioline creano piccoli arcobaleno ed il muschio che ricopre le rocce.

In direzione opposta da Lizzano rispetto al Corno alle Scale si trova Castelluccio, un borgo arroccato su un'altura che offre uno splendido panorama, sia sul lato di Lizzano che si quello in direzione di Porretta Terme. Se si è fortunati e Castello Manservisi è aperto, si può approfittare per fare una visita.

Vicino Castelluccio si trova il sentiero per il Santuario della Madonna del Faggio. Anche in questo caso si tratta di una passeggiata facile e di breve durata, che, attraverso il bosco, vi porterà in questo luogo, immerso nella natura. Si può arrivare in macchina fino ad un certo punto, passando da Mulino di Migliarino, parcheggiando dove c’è una sbarra. Noi ci siamo stati in inverno, quando c’era ancora un po’ di neve e la strada era ghiacciata in vari punti, quindi abbiamo parcheggiato circa tre chilometri prima ed abbiamo proseguito a piedi. Ci si trova subito immersi nel silenzio del bosco e poi, ad un certo punto, dietro una curva si arriva al santuario ed al ruscello che scorre di fianco. Poco oltre si trova il punto dove, si dice, sia apparsa la madonna. Quando ci siamo stati noi, la luce del sole che filtrava tra gli alberi, regalava al posto una bella atmosfera.

Il santuario è raggiungibile anche conun sentiero che parte da Monteacuto delle Alpi e che dicono essere abbastanza impegnativo (noi non lo abbiamo provato!).

Percorrendo la stessa strada, ad un certo punto si incontra il bivio che porta a Borgo Tresana. Questo piccolo insediamento, ottimamente conservato, è un gioiello dell’Appennino. Non ci siamo stati questa volta, ma ci siamo ripromessi di tornare a visitarlo!

Lizzando in Belvedere (Bo), febbraio 2023

ti promettiamo di non mandarti email spazzatura :)